È la ricostruzione di una delle camere del palazzo. La camera era prima vicina al Salone degli Arazzi, sala usata per fare posto alla pinacoteca.
Alle pareti è presente della tappezzeria dipinta con succhi d’erba e tre ritratti femminili ad olio riconducibili a membri della famiglia Piersanti, del secolo XVIII.
La stanza è arredata con una consolle marchigiana coeva, dipinta a tempera, dal tenue color avorio decorata con foglie intagliate e dorate, di sicura ispirazione veneta. Sopra di essa vi è un poggiaspalle a forma di leggio.
Nella stanza è presente un cassettone dalle linee spezzate e rientranti sul fronte, a fondo nero e con decorazioni in avorio a motivi vegetali ed ornitologici. Secondo alcuni studi dovrebbe essere di fattura marchigiana, del tipo più frequente in ambito pesarese. Sopra vi è uno scrigno in ebano a forma architettonica con due ante che celano due cassetti. Anche il coperchio nasconde un ulteriore cassetto. Sulla parete sovrastante è posta una specchiera in ebano intagliata secondo la tecnica detta guilloché.
Ad un lato della stanza troneggia l’imponente letto a baldacchino, elegantemente coperto con velluto rosso. Sopra vi è una Madonna con Bambino della seconda metà del ‘500 dipinta ad olio su rame. Ha una cornice lignea dorata e traforata. Sulla sinistra del letto è presente un genuflessorio ridotto a comodino con uno stemma rappresentante una torre nella fascia centrale.